Anni '70: Marchini ed Herrera ai ferri cortiL'inserzione di HHUn clamoroso annuncio su un quotidiano, alcune esternazioni fuori luogo, disaccordo sulle cifre: é così che "il mago" si aliena definitivamente le simpatie di Roma e della società
Per i tifosi della Roma, quelli dell'aprile 1971 furono giorni difficili. Era
successo il «quarantotto», come diceva la saggezza spicciola dei
nostri padri, che con quel vago riferimento storico volevano rappresentare una
situazione convulsa: e quella della Roma era addirittura esplosiva. Riviviamoli
quei giorni, come se tutto accadesse adesso: forse ritroveremo un po' di quelle
atmosfere eccitate, forse ritorneranno -in una nuova emozione- gli affanni di
quei pomeriggi accesi, tormentati. Dunque, oggi 9 aprile 1971, i giornali annunciano
-con titoli a tutta pagina- che Helenio Herrera è stato esonerato. Era
inevitabile, con tutto quello che sta succedendo. E figuriamoci nei prossimi
giorni, dopo l'annuncio che il Mago ha fatto pubblicare stamane sul Messaggero:
è qualcosa di inaudito. E'stato lui, come si fa a dubitarne? Del resto
lo dicono tutti e lui non smentisce. State a sentire: «Cerco Club con
presidente serio, con il quale si possa firmare in bianco, collaborare lealmente,
che rispetti la parola scritta e parlata, che sia affezionato al suo Club e
che abbia a cuore le ambizioni di scudetto dell' allenatore, dei giocatori e
di tutti i tifosi. Scrivere alla casella 121 M SIP Tritone». Le sentenze di HH Herrera però ha dato fuori da matto. Ha convocato una conferenza stampa,
l'altro ieri martedì, e ne ha dette di tutti i colori. I giornalisti
non credevano alle proprie orecchie. Secondo la società, il Mago voleva
150 milioni per il rinnovo del contratto, ma H.H. ha detto che è una
bugia: ne aveva chiesti 80, tasse comprese. Ha detto che i dirigenti romanisti
sono degli incompetenti. Ha annunciato che non se ne andrà da Roma, e
le cose sono due: o va alla Lazio e rimane come turista. E poi ha detto una
cosa che si poteva risparmiare: che è stato Mussolini a far vincere lo
scudetto alla Roma, nel 1942. Ma che ne sa lui, del Fascismo e della nostra
storia, compresa quella calcistica? E non contento, ha messo quell'annuncio
sul Messaggero: «Cerco presidente serio...». Roba da matti, cosìsiamo
ridotti, qui finisce tutto in cojonella. La società ha riunito il Consiglio
ieri mercoledì, e lo ha licenziato in tronco, giudicando offensive le
insinuazioni politiche sullo scudetto romanista 1942. Adesso la Roma è
affidata a Tessari. Caro Luciano, pensaci tu che sei un ragazzo semplice e onesto. Tratto da La mia Roma del Corriere dello Sport
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